Forte di un contratto in scadenza nel 2015, amato dalla piazza e in qualche misura anche dal presidente Aldo Spinelli, per Davide Nicola si sono riaperte le porte del Livorno dopo l’esonero maturato dopo la sconfitta nell’ultima giornata di andata (0-3 casalingo contro il Parma): con lui in panchina i labronici avevano collezionato 13 punti in un intero girone (troppo pochi, oggettivamente), un breve interregno di Attilio Perotti, giusto il tempo di perdere senza appello contro la Roma all’Olimpico, quindi l’avvento di Mimmo Di Carlo. Sono passati esattamente tre mesi e il tecnico frusinate ha dovuto farsi da parte: per l’ex Parma e Chievo la miseria di 12 punti (ma giocando cinque gare in meno rispetto al predecessore), nonostante una buona partenza (nelle prime otto gare 11 punti) e una flessione finale rappresentata da sconfitte in serie con l’unica mezza gioia contro l’Inter, pareggio rocambolesco per gentile concessione di Fredy Guarin.
Mancano 360 minuti alla fine del campionato, quattro partite in cui tutto quello che occorre in casa livornese è la coesione e l’unità di intenti: Spinelli, di sua iniziativa, ha deciso non senza pensarci di richiamare proprio Nicola per lo sprint finale; l’iniziativa personale del numero uno dei toscani, che pure aveva remato contro tutto e tutti quando l’aveva esonerato, è confermata dal ds del club Stefano Capozucca:
“Nicola è tornato per una decisione del presidente Spinelli. E’ la persona che conta di più e bisogna rispettarlo. E’ l’ultimo tentativo per provare a salvare la squadra e Spinelli aveva tutto il diritto di fare una mossa del genere. Errori di Di Carlo? Quando c’è una classifica del genere ci sono errori a 360°. Per me ha svolto un buon lavoro, così come l’aveva svolto in precedenza Nicola che ora spero si ripeta. Fin dall’inizio si sapeva che questa squadra avrebbe dovuto lottare fino alla fine. A questo aspetto bisogna aggiungere un po’ di sfortuna e squalificati nei momenti chiave della stagione”.
Oggi il tecnico piemontese ha diretto nuovamente un allenamento del Livorno, dopo del quale si è presentato in sala stampa per spiegare le sensazioni del ritorno in vista dell’incandescente finale di stagione; queste le sue parole riportate dal sito ufficiale amaranto:
“Sono contento di poter partecipare a questo sprint finale. Ripartiamo con voglia di fare bene, ci prepareremo al massimo in questi allenamenti e per le ultime quattro partite. Vogliamo prendere il massimo da queste settimane che restano. Non mi interessa il prossimo anno. Ho seguito questa squadra con amore anche da lontano. L’ottimo lavoro di Di Carlo ha certificato quanto di buono era stato fatto anche prima. Sappiamo tutti che la nostra salvezza è un’impresa sportiva, E’ dura ma non impossibile e se ce la facciamo sarà un’apoteosi”.
Per il Livorno quattro partite difficili ma sulla carta abbordabili: la prossima è all’Ardenza contro la Lazio, quindi la trasferta di Udine, ultima in casa nel derby contro la Fiorentina, chiusura col botto a Parma. Difficile, appunto, ma teoricamente alla portata di Paulinho e compagni.
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